lunedì 22 dicembre 2014

......abbiamo un problema?!

Un primo aggiornamento su quello che sta accadendo in Provincia di Varese, dopo la sentenza del TAR della Lombardia che ha accolto il ricorso di ASPEM S.p.a..

Lo scorso 18 dicembre, come già pre-annunciato, si è tenuto il consiglio Provinciale al termine del quale sono stati eletti i due componenti del cda dell'Ufficio d'Ambito della Provincia di Varese.
Il cda è composto da 5 membri:

- 2 eletti dal Consiglio Provinciale (scarica il comunicato stampa del Consiglio Provinciale)

Prima della seduta del consiglio provinciale del 18, più precisamente, nel corso della mattinata, 34 comuni della Provincia di Varese (Varese compreso) avrebbero dovuto presentarsi davanti ad un notaio per firmare l'atto costitutivo della società "Alfa S.r.l." che dovrà gestire il Servizio Idrico Integrato su tutto il territorio provinciale. "Avrebbero" perchè in realtà, pare, non l'abbiano fatto, visto e considerato che "qualcosa" è intervenuto perché ciò non accadesse e che addirittura, venisse cancellata la convocazione del consiglio provinciale previsto per la serata del 19 dicembre che aveva questo ordine del giorno.

La Provincia sostiene che tutti i punti previsti in quel ordine del giorno siano stati accorpati in quella del 18 dicembre, ma se confrontate i link soprastanti (comunicato stampa e ordine del giorno) è evidente che qualcosa manca....all'appello, ovvero i punti salienti che avrebbero visto deliberare la forma gestionale in house ad Alfa S.r.l. e i contratti di servizio con gli attuali gestori.

Ci piace pensare che sia stato il nostro comunicato stampa inviato anche ai Sindaci delle Provincia di Varese a causare questo cambio di programma improvviso......ma ovviamente sappiamo che non è così e vi terremo informati.

Incominciate comunque a leggere quali pericoli incombono, secondo la Provincia di Varese, sui comuni varesini entro fine anno (scarica il documento illustrativo della conferenza dei comuni del 19 dicembre 2014).

A presto.

giovedì 18 dicembre 2014

GESTORE UNICO PROVINCIALE: TUTTO DA RIFARE?

Pubblichiamo il nostro comunicato stampa, diramato alla stampa locale e a tutti i sindaci della Provincia di Varese, in merito alla sentenza con la quale il TAR della Lombardia accoglie il ricorso depositato lo scorso anno da ASPEM S.p.a. contro l'adesione al nuovo gestore unico provinciale da parte del comune di Varese e da altre amministrazioni locali asservite da società per azioni.

Dagli articoli successivi alla sentenza il capoluogo di Provincia sarebbe escluso, momentaneamente dai giochi: ovvero non potrebbe partecipare, con una propria quota di capitale, alla nuova società che gestirà il servizio idrico integrato su tutto il territorio provinciale.

Scarica qui il nostro comunicato

Inoltre, proprio mentre stiamo scrivendo questo post, in consiglio provinciale a Villa Recalcati potrebbe andare in scena un atto fondamentale per il prosieguo dell'iter del costituendo gestore unico (oggi pomeriggio i sindaci e la Provincia dovrebbero essersi presentati davanti ad un notaio per firmare l'atto di costituzione della società), ovvero l'elezione del Presidente e del Vicepresidente dell'Ufficio d'Ambito. Cosa di non secondaria importanza rispetto a quanto fin qui scritto perché se l'elezione di queste due figure non avvenisse entro breve tempo (fine anno......e siamo ad una settimana da Natale!) si pre-annuncia seriamente il commissariamento da parte di Regione Lombardia dell'Ufficio d'Ambito e quindi da parte del soggetto amministrativo (non il gestore) individuato dalla stessa Regione ad organizzare la gestione del Servizio Idrico Integrato. 

Come scriviamo nel nostro comunicato, non siamo sicuramente contenti di questa sentenza e anche un eventuale commissariamento aprirebbe scenari imprevedibili. 

Vi terremo aggiornati sui prossimi accadimenti.

giovedì 4 dicembre 2014

Due domande alla maggioranza saronnese......


Pubblichiamo l'odierno comunicato stampa inviato alla stampa saronnese sull'area  ex cantoni e sulla ri-pubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato cittadino saronnese.


Il comune di Saronno, dopo tanti bei propositi (almeno fino ad ora sono rimasti tali), sembra essersi allineato alla "nuova" Provincia di Varese, che guarda caso, adesso viene amministrata (se così si può dire, alla luce delle nuove modalità con la quale è stata eletta) dal partito di maggioranza cittadina saronnese.
Continueremo a sperare fino all'ultimo (l'anno prossimo ci saranno le amministrative locali) che questa Amministrazione dia finalmente mandato alla nostra mozione di iniziativa popolare, ormai giacente nei cassetti comunali, dal lontano Marzo 2012, per dare esito al referendum del 2011.....ma pare che i segnali non siano affatto incoraggianti.
Vi terremo aggiornati.


giovedì 20 novembre 2014

L'anticamera della privatizzazione del Servizio Idrico Integrato

Sabato 15 novembre 2014 il coordinamento regionale lombardo ha stabilito di organizzare una serie di iniziative su tutto il territorio per contrastare l'ennesimo tentativo di privatizzare il Servizio Idrico Integrato perpetrato anche dall'attuale Governo. Abbiamo concordato, come prima cosa, con tutti i comitati territoriali presenti, il testo del comunicato stampa che potete leggere di seguito dove, oltre a rivendicare le ragioni per le quali lo Sblocca Italia e la Legge di Stabilità portino alla privatizzazione dei SII, abbiamo programmato una serie di incontri pubblici dove verrà trattato il tema della gestione dei Servizi Pubblici Locali tramite le multiutility come fine ultimo dell'attuale Governo.





martedì 7 ottobre 2014

Scrivi anche tu ai parlamentari: "Difendi la nostra terra, blocca lo Sblocca Italia”

Il decreto "Sblocca Italia" ha iniziato il suo iter parlamentare e attualmente è in discussione presso la Commissione Ambiente della Camera.

Anche in previsione del presidio a P.zza Montecitorio in programma il 15 e 16 Ottobre è urgente fare pressione su tutti parlamentari per bloccare questo provvedimento. 

Per questo proponiamo di scrivere a partire da oggi martedì 7 Ottobre ai parlamentari inviando il testo di seguito:


OGGETTO: Difendi la nostra terra, “Blocca lo Sblocca Italia


Io amo la mia Terra: e Lei?
Le pongo questa domanda perché il Governo considera trivelle, inceneritori e cemento di interesse strategico nazionale. Un'idea degna di un libro di storia di cinquanta anni fa! Il mondo intero sta cercando di affrancarsi da produzioni inquinanti, causa dei cambiamenti climatici e di tanti lutti, ma il Decreto Sblocca Italia per i prossimi decenni intende avviare l'Italia su un binario morto dell’economia condannandolo all'arretratezza.
Per noi dovrebbero diventare di interesse nazionale l'ambiente, i beni comuni, gli olivi e le viti, il nostro paesaggio, i tanti impianti, prodotti e lavorazioni che non provocano inquinamento. Il governo ripropone le grandi opere con il loro insano e corrotto “ciclo del cemento” e la privatizzazione del servizio idrico, nonostante il referendum. I cittadini aspettano da anni il risanamento ambientale del loro territorio ma il Governo vuole consumare definitivamente la bellezza del nostro paese.
Ripropongo la domanda: Lei ama l'Italia?
I cittadini il 15 e il 16 ottobre presidieranno il Parlamento per chiedere di fare la cosa giusta: VOTARE NO!
Cordiali saluti

Per questo proponiamo di scrivere a partire da oggi martedì 7 Ottobre ai parlamentari (in allegato l'indirizzario email) inviando il testo di seguito:


venerdì 1 agosto 2014

Il Comune di Saronno risponderà al Comitato....ma ai cittadini?

Riceviamo e pubblichiamo, dopo un lungo periodo di interlocuzione con il Sindaco di Saronno e un nostro recente comunicato stampa, questo suo invito con il quale ci invita ad un incontro con l'Amministrazione saronnese in merito alla ri-pubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato locale:

"Gentilissimi tutti del Comitato acqua, come da voi richiesto, e come già assicurato dal Sindaco, questa Amministrazione è disponibile ad un incontro per illustrare i  passi compiuti (e ancora da farsi) con Ato Varese, Ato Como, Saronno Servizi, Lurambiente."

Ovviamente saremo presenti all'incontro con una nostra delegazione, confidando che l'Amministrazione informi anche i cittadini saronnesi (e non solo questo comitato) quanto prima su quanto intende fare per la piena ripubblicizzazione del servizio idrico a Saronno.

Vi terremo, comunque, aggiornati.

giovedì 31 luglio 2014

Appello alla Camera dei Deputati e al Governo: "Votate il risanamento ambientale, non i regali agli inquinatori"

Care/i,
come segnalato nelle settimane scorse, il Governo Renzi sta varando un regalo per gli autori di disastri ambientali.
Il decreto "Competitività e tutela ambientale" (n. 91/2014) scaricabile al seguente link, dopo l'approvazione del Senato con alcune modifiche peggiorative ora è in discussione alla Camera, ed è di fatto una sanatoria per chi ha inquinato. Al seguente link il comunicato condiviso e poi diffuso lo scorso 03 luglio "Siti inquinati e bonifiche. "Chi ha avut' ha avut' chi ha dat' ha dat' scurdammc'o passat' con il Decreto “Inquinatore_protetto".

Sostanzialmente si demanda tutto al privato in un vero e proprio "far west" dove a rimetterci sono solo le comunità che vivono nelle migliaia di luoghi inquinati del paese.
E' dunque urgente fare pressione su tutte le deputate e i deputati e Governo affinchè si adoperino modificare radicalmente tali norme.

Per questo proponiamo di scrivere da subito alle/ai deputate/i e ai rappresentanti del Governo (qui linkato l'indirizzario email) inviando il testo di seguito.

Testo della mail:

Gentile Deputata/o, Egregi rappresentanti del Governo,
in queste ore siete chiamati ad esaminare e votare il cosiddetto Decreto Competitività 91/2014. Questo provvedimento, invece di prevedere norme stringenti per risanare il nostro paese dall'inquinamento, contiene numerosi regali agli inquinatori:
  • nuove procedure sulle bonifiche con una autocertificazione di fatto da parte del privato dello stato di inquinamento e silenzio/assenso degli enti sul piano di caratterizzazione, senza alcuna forma di trasparenza e partecipazione per i cittadini;
  • innalzamento dei limiti per la contaminazione dei suoli nelle aree militari;
  • attacco ai limiti di legge certi per le sostanze cancerogene nei suoli, attraverso l'escamotage della ricerca dei "valori di fondo" delle concentrazioni, considerando non il "fondo naturale" ma quello comprendente anche l'inquinamento da fonti diffuse, In questo modo si condannerà intere parti del paese all'inquinamento consentito per legge, con limiti diversi da provincia a provincia!;
  • eliminazione del limite di legge per lo scarico nel nostro mare dei solidi sospesi a favore di aziende chimiche e piattaforme petrolifere;
  • nomina di commissari per far approvare sulle teste dei cittadini mega-impianti a biomassa, riproponendo un provvedimento già bocciato dalla Corte Costituzionale;
  • i materiali dei dragaggi potranno essere buttati nelle aree lagunari tenendo conto dei limiti per i suoli e non dei ben più stringenti limiti per i sedimenti marino-costieri.
Le chiedo di votare per gli interessi generali come la salvaguardia della salute dei cittadini e il risanamento del paese, modificando radicalmente o stralciando gli articoli che prevedono l'inserimento di tali norme.
Cordiali saluti.

lunedì 28 luglio 2014

Comune di Saronno per la ripubblicizzazione del SII?

Pubblichiamo il seguente comunicato stampa sulla situazione della ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato. Ripubblicizzazione che sembra bloccata dopo le buone intenzioni fin qui dimostraste dall'Amministrazione saronnese nei mesi scorsi, ma che ad oggi, sembrano essere restate tali.
Ci auspichiamo che l'Amministrazione saronnese di le risposte ai cittadini su un tema così importante come la gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato. Siamo comunque pronti a tornare a dar voce ai cittadini saronnesi perché si convochi un consiglio comunale aperto durante il quale l'Amministrazione dovrà per forza di cose dare le dovute risposte alla cittadinanza.


Vi terremo aggiornati.

giovedì 10 luglio 2014

Decreto "Competitività e tutela ambientale": Sì alle bonifiche, No alla sanatoria per gli inquinatori

Care/i,
il Governo Renzi sta varando un regalo per gli autori di disastri ambientali.

Il decreto "Competitività e tutela ambientale" (n. 91/2014) scaricabile al seguente link, ora in discussione in Parlamento, è di fatto una sanatoria per chi ha inquinato. Al seguente link il comunicato condiviso e poi diffuso lo scorso 03 luglio "Siti inquinati e bonifiche. "Chi ha avut' ha avut' chi ha dat' ha dat' scurdammc'o passat' con il Decreto “Inquinatore_protetto".

Sostanzialmente si demanda tutto al privato in un vero e proprio "far west" dove a rimetterci sono solo le comunità che vivono nelle migliaia di luoghi inquinati del paese.

A partire da venerdì 11 luglio il decreto sarà in discussione al Senato.

Diviene, dunque, urgente fare pressione su tutte le senatrici e i senatori affinchè si adoperino modificare radicalmente tali norme.

Per questo si propone di scrivere da subito alle/ai senatrici/ori inviando il testo di seguito


Oggetto: Decreto "Competitività e tutela ambientale": Sì alle bonifiche, No alla sanatoria per gli inquinatori

"Gentile Senatrice/ore,
Le scrivo in merito al Decreto 91/2014 ora in discussione in Parlamento.
Partito con il positivo intento di semplificare le farraginose procedure delineate dal Testo Unico dell'Ambiente (D.lgs.152/2006) si è trasformato in un vero e proprio invito a nascondere la polvere inquinata sotto il tappeto. 
Infatti, con tale decreto, dal punto di vista sanitario e giudiziario, si perderebbe la sicurezza sul reale stato di contaminazione a cui sono stati esposti magari per decenni i cittadini. La popolazione che vive in un'area inquinata (ma anche i ricercatori che devono valutare l'esposizione ad inquinanti e le eventuali conseguenze) dovranno basarsi sui dati dei privati per capire se sono stati esposti a pericoli per la salute!
Inoltre, una volta avvenuta la bonifica faranno fede solo i dati “autocertificati” dei privati. Ma viene spontaneo chiedersi: quale privato, quale multinazionale autocertificherà mai l'esistenza di uno stato di inquinamento per il quale potrebbe essere chiamata a rispondere per danni nelle aule dei tribunali?
Per queste ragioni Le chiedo di intervenire in sede di conversione in legge al fine di superare le criticità che evidenziamo:
- sulla trasparenza e informazione dei cittadini durante il procedimento;
- sulla definizione di criteri minimi rispetto ai dati di partenza necessari per redigere il progetto di bonifica e il piano di caratterizzazione;
- sull'incredibile innalzamento dei limiti di legge per la contaminazione nelle aree militari;
- sulla certificazione a campione di questi dati di contaminazione di partenza da parte delle agenzie regionali;
- sulla modifica del criterio del silenzio/assenso per l'approvazione dei piani di caratterizzazione.
Solo in questo contesto potrebbe giustificarsi un intervento per semplificare le procedure, intervento che così come configurato ad oggi nel Decreto 91/2014 si tradurrebbe in una potenziale sanatoria regalata agli inquinatori contraria al principio "Chi inquina paga".
La ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Io sottoscritta/o."

martedì 17 giugno 2014

TTIP - IL PATERNARIATO TRANSATLANTICO PER IL COMMERCIO E GLI INVESTIMENTI

Pubblichiamo quest'oggi questo post, introducendo un tema che riguarda (ma non solo) il servizio idrico e la sua sempre più probabile privatizzazione, nonostante il referendum del 2011.

Si tratta del TTIP, Transatlantic Trade and Investiment Partnership ovvero il trattato di libero scambio tra USA e UE, che come potrete leggere dal documento che riportiamo di seguito minaccia pesantemente la nostra società per soggiogarla, ancora una volta, alle leggi del mercato e del profitto.


Come potrete leggere la sovranità nazionale, se tale trattato fosse approvato, si ridurrebbe a zero, in quanto qualsiasi provvedimento legislativo di politica pubblica a qualsiasi livello (locale, regionale e nazionale) potrebbe essere impugnato davanti ad un tribunale arbitrario (tra le parti in causa......ma composto da avvocati aziendali) da parte delle multinazionali perché si potrebbero veder ledere i propri interessi economici da parte di questi provvedimenti pubblici.

Tanto per darvi un'idea. Se tale trattato fosse stato già in vigore prima del referendum 2011, una qualsiasi azienda o multinazionale presente sul nostro territorio avrebbe potuto chiamare in giudizio un comune o lo Stato italiano davanti ad uno di questi tribunali, vanificando la volontà popolare di 27 Ml di italiani.

Vi segnaliamo, per una maggiore informazione il sito ufficiale della campagna STOP TTIP dal quale potrete ricavare altre utili informazioni: http://stop-ttip-italia.net/ (bannato sulla nostra home-page)

Comitato per l'Acqua Bene Comune della Provincia di Varese

giovedì 22 maggio 2014

AIUTO - ZUCCARELLO E ACQUE MINERALI

Riceviamo e pubblichiamo chiedendo a tutti di partecipare alla mailbombing:

"Un’azienda privata ha chiesto al Comune di Zuccarello (meno di 300 abitanti) in Provincia di Savona il permesso per ricercare fonti di acqua utilizzabili per l’imbottigliamento e la commercializzazione di acque minerali.
Una zona che ha già avuto in passato problemi di approvvigionamento e con una piana interessata da un fortissimo cuneo salino che rischia di compromettere la falda e la qualità della acque per migliaia di persone, nonché l’agricoltura che è una delle principali risorse economiche della territorio.
TI CHIEDIAMO DI INVIARE LA MAIL IN ALLEGATO (mailbombing) agli indirizzi che troverai (Sindaco, Assessori regionali, presidente della Regione cc.) per sostenere la lotta contro questo ennesimo furto della nostra acqua"

Grazie!!!!

Comitato Savonese
Acqua Bene Comune


lunedì 19 maggio 2014

Appello Amministrative 2014 "Contro le privatizzazioni dei servizi pubblici locali"

Abbiamo inviato alla maggior parte delle liste civiche / partiti concorrenti alla prossima tornata elettorale amministrativa, nella nostra provincia, il seguente appello, dove elenchiamo, secondo noi, quali sono i passi che un'Amministrazione locale deve fare per riportare la gestione dei servizi pubblici locali sotto il proprio DIRETTO controllo e quindi sotto il controllo DIRETTO dei cittadini:



Vi aggiorneremo su chi aderirà al nostro appello.

Comitato per l'Acqua Bene Comune della Provincia di Varese

domenica 6 aprile 2014

07/08/09 Aprile - Azione di pressione sui Senatori per l'inserimento dei reati ambientali nel Codice penale


Care/i,

Presso le Commissioni Ambiente e Giustizia del Senato è attualmente in discussione il disegno di legge sui "Delitti ambientali". Il provvedimento è stato approvato dalla Camera il 26 febbraio scorso. Si tratta di un disegno di legge con un sostegno trasversale in Parlamento (PD, M5S e SEL).

Il testo oggi in esame al Senato aggiunge nel Codice penale nuovi reati ambientali. In sintesi, il provvedimento:
  • inserisce nel codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro l'ambiente;
  • introduce all'interno di tale titolo i delitti di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo;
  • stabilisce che le pene previste possano essere diminuite per coloro che collaborano con le autorità (ravvedimento operoso);
  • obbliga il condannato al recupero e - ove possibile - al ripristino dello stato dei luoghi;
  • prevede il raddoppio dei termini di prescrizione del reato per i nuovi delitti;
  • coordina la disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche in caso di reati ambientali;
  • introduce nel codice dell'ambiente un procedimento per l'estinzione delle contravvenzioni ivi previste, collegato all'adempimento da parte del responsabile della violazione di una serie di prescrizioni nonché al pagamento di una somma di denaro.
Chiediamo alle Senatrici e ai Senatori che approvino in tempi rapidi il testo di legge!

Come?
  1. Inviando nei giorni 07/08/09 aprile una email ai membri delle Commissioni Ambiente e Giustizia del Senato (in allegato l'indirizzario) con il seguente testo:
    Oggetto: Approvazione immediata DDL reati ambientali
    "Gentile Senatrice/ore,
    vogliamo che finalmente #chiinquinapaghi davvero e che nel nostro paese non si consumino più altri crimini ambientali, com'è successo nella Terra dei fuochi, nella Valle del Sacco, a Porto Marghera, a Pitelli, a Quirra, a Grado, a Bussi e in tantissime altre realtà. È ora di dire basta, l'Italia non può più aspettare. Senatori, FATE PRESTO!"
  2. Twittando: #chiinquinapaghi: i reati ambientali nel codice penale subito!
Oppure puoi utilizzare la piattaforma online al seguente link -> www.legambiente.it/chi-inquina-paghi

lunedì 17 marzo 2014

Lettera ai Sindaci - No al Metodo Tariffario Idrico

Abbiamo inviato a tutti i sindaci della Provincia di Varese una lettera del Sindaco di Pistoia, con destinatari il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Ambiente, il Presidente della Commissione Ambiente di Camera e Senato, al Presidente della Regione Toscana e all'AEEG, per invitarli ad emulare il loro collega, inviandone una "ufficiale" da ogni comune varesino per dire NO al nuovo Metodo Tariffario Idrico predisposto dalla AEEG per gli anni 2014-2015.
Ecco il testo della nostra lettera:

"Ill.mo Sindaco,
lo scrivente Comitato, come già dimostrato in altre occasioni, vuole rendere partecipe l'Amministrazione da Lei presieduta, sottoponendoLe la lettera che il Suo collega di Pistoia ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell'Ambiente, ai Presidenti di Camera e Senato della Commissione Ambiente, al Presidente della propria regione (Toscana) e all'Autorità stessa.
In tale lettera il Sindaco di Pistoia boccia in toto il nuovo Metodo Tariffario Idrico (conseguente al Metodo Tariffario Transitorio) con il quale si delineano, appunto, le modalità per il calcolo della tariffa. 
A tale metodo, anche il costituendo nuovo gestore unico di tutta la Provincia di Varese si dovrà attenere, in quanto su esso sarà formulato il Piano Economico e Finanziario. Le ricordiamo l’iter previsto: proposta del nuovo Cda dell'Ufficio d'Ambito alla conferenza dei sindaci, voto vincolante di quest'ultima, recepimento e delibera "ufficiale" dell'Ufficio d'Ambito, delibera della Provincia di Varese (?), trasmissione all'AEEG per sua approvazione finale.
Inutile ricordarLe tutte le obiezioni che anche il presente Comitato (all'interno del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua) ha espresso in questi ultimi mesi. La più significativa è sicuramente il fatto che l'AEEG, anche nel nuovo Metodo Tariffario Idrico ripropone la remunerazione del capitale investito in tariffa - abrogata con il secondo quesito referendario del giugno 2011 da 27 milioni di italiani - sotto mentite spoglie, semplicemente chiamandola "oneri finanziari".
Ragione, questa, fondante del ricorso al TAR della Lombardia depositato lo scorso 25 febbraio 2013 proprio dal Forum e da Federconsumatori e che ha visto la prima udienza (ci permettiamo di correggere il sindaco di Pistoia in quanto la lettera è stata scritta il 10 febbraio 2014) lo scorso 20 febbraio: la sentenza dovrebbe arrivare entro Maggio.
Oltre a chiederLe di iniziare un'azione determinata da parte della Sua Amministrazione perché l'esito referendario venga finalmente rispettato nel nostro Paese, ci permettiamo anche di suggerirLe di integrare tale lettera con delle richieste mirate sul territorio della Provincia di Varese (e dei rispettivi Comuni).
Queste modifiche rappresentano un primo passo, a nostro avviso, perché ogni Comune rivendichi la competenza ai proprio servizi pubblici locali e per una gestione "davvero" pubblica degli stessi.

Proposta al Parlamento:
- ritiro della delega al servizio idrico integrato alla AEEG e ritorno della competenza al Ministero dell'Ambiente e della tutela del mare;

Proposta al Presidente della Regione Lombardia:
- stralcio dell'attuale Legge Regionale 21/2010 (in parte giudicata incostituzionale dalla Corte Costituzionale lo scorso 24 novembre 2011 con sentenza nr. 320/11) e scrittura di una nuova legge regionale che faccia tornare la competenza del Servizio idrico integrato ai Comuni (e non alle provincie, il cui destino è incerto) individuati attorno lo stesso sotto-bacino idrico;

- richiesta al Governo nazionale che tutti gli investimenti previsti dai comuni per la gestione del Servizio Idrico Integrato, e più in generale alla gestione dei Servizi Pubblici Locali (rifiuti e trasporto pubblico, non siano assoggettati al Patto di Stabilità interno.

Confidiamo che la Sua Amministrazione si dimostri garante dell'esito referendario e si attivi (anche con altre amministrazioni limitrofe) perché venga finalmente rispettato tale esito, inviando una lettera ufficiale del Suo comune, sulla falsariga della lettera del sindaco di Pistoia, con le integrazioni che Le proponiamo, perché il Servizio idrico integrato, in Provincia di Varese, possa essere gestito in maniera pubblica, come hanno chiesto i cittadini italiani.

Cordiali saluti.

Comitato per l'Acqua Bene Comune della Provincia di Varese"


domenica 2 marzo 2014

Report incontro delegazione internazionale promotori ICE

Riceviamo e pubblichiamo il report della nostra delegazione che lo scorso 17 febbraio 2014 ha discusso, prima in Commissione Europea e poi al Parlamento Europeo, della prima ICE giunta sul tavolo di queste due istituzioni internazionali, per la quale sono state raccolte (anche con il contributo dell'Italia) quasi 2 milioni di firme in tutta Europa per dire che l'acqua deve essere un diritto universale per l'uomo e deve restare fuori dalle regole del mercato e del profitto.
Ecco il report:

"Lunedì 17 Febbraio si sono svolti a Bruxelles due importanti incontri fra istituzioni europee e promotori dell'Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) sul diritto umano all'acqua e ai servizi igienico-sanitari: in mattinata la nostra delegazione è stata ascoltata dalla Commissione europea e nel pomeriggio abbiamo avuto un'audizione pubblica al Parlamento Europeo.

Nelle delegazione che ha incontrato la Commissione - circa 20 persone di tutta Europa, in rappresentanza dei principali soggetti promotori a partire da EPSU - eravamo presenti per l'Italia Corrado Oddi ed io (Rosa Pavanelli, per quanto italiana, rappresentava Public Service International, di cui è la nuova Presidente).

La delegazione della Commissione Europea, molto corposa, era guidata dal vicepresidente della Commissione Europea Šefčovič (commissario alle relazioni interistituzionali) ed erano presenti ben 12 direttori generali, con relativi collaboratori. Insomma, si farebbe prima a dire quale direzione generale non era rappresentata alla riunione e comunque le principali c'erano tutte: la DG mercato interno e servizi, la DG ambiente, la DG commercio, la DG  sviluppo e cooperazione, la DG occupazione e affari sociali, la DG giustizia, la DG salute e via di questo passo. Questo perchè le "richieste" contenute nella nostra ICE investono diversi settori e competenze, ma anche, inutile negarlo, perchè la Commissione non ha affatto sottovalutato l'importanza della nostra iniziativa (come peraltro il passo indietro del Commissario Barnier sulla direttiva Concessioni ci aveva già segnalato a giugno). 

Che la Commissione abbia preso seriamente l'ICE lo ha dimostrato l'estrema attenzione con cui siamo stati ascoltati: forse troppo abituati allo "stile italiano" - via vai di funzionari e politici in sala, disattenzione generale, gente che legge il giornale, che chiacchiera amabilmente etc - siamo rimasti molto stupiti del fatto che in 3 ore e mezza non sia volata una mosca in sala, non sia squillato un cellulare, nessuno abbia lasciato la stanza neanche per un minuto nè abbia scambiato una parola con il vicino e che la discussione sia stata seguita da tutti secondo per secondo. Altra notazione: tutti avevano letto e studiato con precisione la nostra ICE e le nostre richieste, tanto che i loro interventi sono stati molto precisi e documentati, anche quelli "critici", tendenti a sottolineare i punti deboli della nostra proposta.

La discussione si è svolta secondo questa struttura: introduzione e saluti del vicepresidente della Commissione Europea cui sono seguite un' introduzione generale all' ICE e tre specifiche introduzioni alle 3 principali richieste ivi contenute. Dopo ogni nostro intervento seguivano le domande da parte della Commissione e le nostre repliche. Trattandosi di un'audizione eravamo ovviamente noi a dover parlare, illustrando le nostre proposte e spiegando cosa ci attendevamo da loro. La Commissione non si è espressa - dovrà darci una prima risposta ufficiale il 20 marzo - ma da alcune domande e considerazioni che ci hanno rivolto è possibile in parte evincere l'atteggiamento che terranno, cosa su ci tornerò dopo.

Per quanto riguarda l'introduzione di Šefčovič, direi che è stata trionfale: giornata storica per l'Unione Europea, siete la prima ICE (sulle 22 registrate) che è riuscita ad arrivare sul tavolo della Commissione superando tutte le oggettive difficoltà di un simile percorso, incredibile il modo in cui siete riusciti a raccogliere un simile numero di firme in così tanti paesi UE. Attraverso l'ICE è possibile democratizzare l'unione e avere la partecipazione dei cittadini alla definizione delle politiche europee: insomma, si tratta di un salto decisivo nella storia dell'integrazione, finalmente abbiamo la democrazia transnazionale dal basso (e altre considerazioni di questo tenore). 
Noi abbiamo ribattuto che tutto questo lo vedremo solo quando le nostre richieste saranno effettivamente accolte e il diritto umano all'acqua davvero riconosciuto a tutti, impedendo ogni forma di liberalizzazione e impedendo l'applicazione delle regole del mercato al settore dei servizi idrici e igienico-sanitari.

Le nostre introduzioni sono state molto articolate e sono entrate nei particolari delle diverse richieste contenute nell'ICE (come le nostre repliche). Non sto ovviamente qui a riportare tutta la discussione per filo e per segno, trattandosi di molte questioni peraltro a voi note. I nodi principali ovviamente erano i tre che ben sapete: primo, obbligare le istituzioni europee e gli stati membri ad assicurare effettivamente a tutti gli abitanti il diritto all'acqua potabile e ai servizi igienico sanitari, riconoscendo questo diritto tanto formalmente quanto nelle concrete politiche adottate dall'UE e dagli stati membri; secondo, la gestione dei servizi idrici non deve essere soggetta alle regole del mercato interno e deve essere esclusa dai processi di liberalizzazione; terzo, l'Unione Europea deve adoperarsi affinchè il diritto all'acqua e ai servizi igienico sanitari sia un diritto globale, facendo della promozione del diritto all'accesso universale all'acqua potabile ai servizi sanitari una parte fondamentale delle politiche europee di sviluppo e cooperazione. Assieme anche all a promozione dei parteriati pubblico-pubblico. Tutto questo significa anche esclusione dei servizi idrici da tutti i negoziati internazionali di libero commercio (TTIP, CETA etc).

Le domande della Commissione sono state numerose; alcune, per la verità, sono state allo stesso tempo dei brevissimi "interventi", dai quali credo si possano dedurre alcuni elelementi utili. Primo, nessuno si è posto in esplicita posizione di attacco nei nostri confronti, anzi, il tono era mellifluo. Il senso generale dei loro interventi si muoveva attorno a questo leit motiv: voi chiedete quello che c'è già nelle attuali norme e direttive, l'acqua "di fatto" è già un diritto umano nella UE, nella direttiva quadro acqua (WFD 2000/60) è detto esplicitamente che l'acqua non è una merce, il commissario Barnier lo ha ripetuto anche recentemente in occasione della discussione sulla direttiva concessioni ecc (esprimendo con ciò la posizione di tutta la Commissione). E poi: la Commissione non si sogna neppure lontanamente di imporre la liberalizzazione dei servizi idrici; nè l'acqua nè i servizi idrici (come tutti gli altri servizi fondamentali) sono oggetto degli accordi di libero commercio (non lo sarà assolutamente nel TTIP etc). Insomma, siamo d'accordo su tutto, lo facciamo già, le attuali norme e direttive sono perfettamente in armonia con le vostre richieste e così via. Questa linea dell' "immobilismo" tattico potrebbe portare la Commissione a darci il 20 marzo una risposta molto generica, in cui, a parole, si dice con noi e vicina alle nostre istanze, senza dover elaborare nessuna direttiva ad hoc nè integrare le attuali norme nel senso da noi richiesto.

Le nostre risposte le potete immaginare, le accenno per sommi capi: abbiamo ribadito come l'acqua oggi non sia affatto un diritto umano nell'UE, molti abitanti (specialmente i più poveri) non hanno accesso ad acqua potabile e servizi igienico sanitari e in più stanno aumentando i casi di distacco da parte delle aziende privatizzate per coloro che non possono pagare. Abbiamo fatto notare come la Troika (e quindi la Commissione stessa) stia imponendo la liberalizzazione dei servizi idrici, come dimostra il caso lampante del memorandum in Grecia.
Abbiamo dunque ribadito che noi vogliamo che siano riconosciute nero su bianco le nostre richieste, a partire dal diritto all'acqua in termini di accesso realmente universale ai servizi (che significa anche rendere impossibili i distacchi, stanziare fondi ad hoc per garantire copertura davvero universale del servizio etc), non applicazione regole mercato interno, sottrazione acqua da ogni tentativo presente e futuro di liberalizzazione. Abbiamo ribadito che queste richieste devono tradursi in una nuova iniziativa legislativa o in precise integrazioni alle norme attuali.

Ovviamente la Commissione ha cercato (intelligentemente, dal loro punto di vista) di spingerci verso un terreno "scivoloso", ossia di portare la discussione sul terreno esplicito della privatizzazione, per poter chiudere lì e dire semplicemente "la questione non rientra nelle nostre competenze, su questo dovete fare iniziative nazionali perchè la competenza è degli stati membri, non nostra". Un punto sul quale - sia in Commissione, sia poi al Parlamento Europeo - hanno cercato di trascinarci più volte, in modo da poter mettere la cosa nel cassetto (come sapete nell'unione vige formalmente il principio di neutralità rispetto alla proprietà pubblica o privata del gestore del servizio idrico, come noi stessi abbiamo più volte ribadito nel corso della campagna referendaria a chi ripeteva, in cattiva fede, "la privatizzazione ce la impone l'Europa"). Noi abbiamo altrettanto intelligentemente insistito sulle tre nostre richeste, perfettamente in linea con le competenze UE, dato che il non-imporre nè liberalizzazione nè regole del mercato interno al settore, e il non escludere nessuno dall'accesso all'acqua sono richieste che non esulano affatto dalle competenze UE. (Per inciso, è probabile che il 20 marzo ci risponderanno che sì, di certo non imporranno mai la liberalizzazione a nessuno stato membro ma che, quando un paese abbia deciso di privatizzare il servizio idrico, allora dovranno essere applicate le regole del mercato interno etc etc).
Naturalmente per inciso abbiamo sottolineato, anche al parlamento Europeo, che i cittadini ogni volta che hanno potuto esprimersi (referendum italiano, Berlino e Madrid) hanno detto un chiaro e schiacciante no alle privatizzazioni dei servizi idrici.

Alla fine delle 3 ore e mezza direi comunque che il messaggio è arrivato molto chiaro e per la Commissione sarà quantomeno imbarazzante perseguire la strategia che forse avevano in mente all'inizio, ossia limitarsi a far uscire una dichiarazione generica di condivisione dei principi, senza alcuna ricaduta successiva sul piano legislativo (perdipiù, dopo aver posto così tanta enfasi sull' apertura storica alla partecipazione dei cittadini nella definizione delle priorità della Commissione e delle politiche europee…). 

Infine, qualche parola sull'audizione pomeridiana al Parlamento Europeo, per quanto abbia meno valore dal punto di vista pratico (anche se ha ovviamente grande valore dal punto di vista simbolico). La sala era stracolma: circa 400 persone fra attivisti dell'acqua, europarlamentari, membri e funzionari della Commissione (quasi tutti i presenti alla riunione mattutina sono tornati nel pomeriggio, a partire dal vicepresidente della Commissione). Nota di "vergogna" assoluta: nessun europarlamentare italiano era in sala (con l'eccezione del silente Carlo Casini, ahimè mio conterraneo).

Per il dibattito pomeridiano era attesa molta più "polemica" rispetto alla mattina, dato che erano previsti gli interventi di europarlamentari di tutti i gruppi politici (compresi quelli a favore delle liberalizzazioni, delle privatizzazioni, dell'austerità e delle peggiori nefandezze del tempo presente). Così effettivamente è stato, dato che ai parlamentari che supportavano l'ICE si sono alternati parlamentari neoliberisti, anche se fortemente impreparati (e che portavano argomenti molto meno raffinati e appropriati di quelli sollevati nella mattina per metterci "in difficoltà"). Si è trattato più di uno show che di una discussione nel merito, che però ha dato modo di illustrare nuovamente i contenuti dell'ICE. Anche la discussione pomeridiana è stata articolata in 3 sessioni corrispondenti alle tre domande principali e ha introdotto e presieduto un eurodeputato tedesco (fortemente a favore dell'ICE, che aveva peraltro firmato), pure con toni elogiativi rispetto all'impresa "storica", che apre una nuova pagina nella UE etc.

Il principale argomento contro di noi è stato quello per cui l'intenzione recondita della nostra ICE è quella di spingere la Commissione ad invadere le competenze degli stati membri obbligandola a fare quel che non può fare (ossia imporre la gestione pubblica e bandire in tutta Europa la privatizzazione), d'altra parte "l'importante è il controllo pubblico", come ha ripetuto un' eurodepuata francese nota per essere al soldo di Suez. Noi siamo stati bravi nel ribadire le tre domande fondamentali perfettamente legittime e in linea con le competenze UE e nel ribadire che oggi l'unica invasione di campo illegittima è quella di direzione contraria, ossia quella esercitata dalla Commissione sui paesi più colpiti dalla crisi, là dove viene imposta la "liberalizzazione" dei servizi idrici dall'alto. Questo ha aiutato a far capire anche ai più duri di comprendonio cosa significa in concreto la nostra richiesta di bandire esplicitamente ogni liberalizzazione del settore attraverso iniziative della Commissione.

Due note finali, non positive. Il penultimo intervento - quasi conclusivo - è stato fatto da uno dei funzionari più importanti della Commissione, presente anche la mattina, ossia il direttore generale del "mercato interno e servizi" (i famosi funzionari "che restano" e danno la linea). Se dovessi tradurre il senso recondito di una parte del suo ragionamento, rivolto alla Commissione, direi più o meno questo: siete una Commissione sostanzialmente dimissionaria, fra breve sarete sostituiti, non azzardatevi a fare nulla, tanto le direttive ci sono già e più o meno prevedono quanto loro ci chiedono. Può darsi che sia stata una mia percezione ma a me è suonato così. L'ultimo intervento è stato persino peggiore: il vicepresidente Šefčovič, che la mattina era stato neutro e per certi versi trionfale e lodativo, ha deciso (con poca intelligenza tattica, quantomeno) di "rispondere" ai molteplici attacchi ricevuti nel corso dell'audizione rispetto alle disastrose politiche di austerità adottate in questi anni, con conseguenti massacri sociali. Ha quindi concluso con una terribile e maldestra  "difesa d'ufficio" delle politiche della Commissione, dell'austerità e dei suoi benefici effetti sulla Grecia. Rispetto all'ICE sull'acqua ha tenuto a sottolineare la laboriosità dell'impegno che attende la Commissione, dato che le nostre richieste toccano vari campi e quindi ben 12 direzioni generali dovranno lavorare assieme per produrre una risposta alle nostre domande, risposta che giungerà entro il 20 marzo.

Al di là di quello che ci risponderà la Commissione a fine mese, la nostra ICE ha effettivamente un'innegabile "portata storica". Ha portato nel cuore dell'Europa dell'austerità il principio non negoziabile della centalità dei diritti di tutti, e l'esigenza del popolo europeo di sottrarre l'acqua - paradigma dei beni comuni - alla sfera del mercato. Si tratta, non dimentichiamolo, della prima ICE a giungere sul tavolo della Commissione e il contributo del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua è stato determinante: mi pare il miglior modo per augurare a tutt* una buona Assemblea Nazionale."

Vi terremo aggiornati.

giovedì 27 febbraio 2014

Lettera aperta ai Sindaci e ai cittadini della Provincia di Varese

Abbiamo appena inviato ai Sindaci della Provincia di Varese e agli organi di stampa locale la seguente lettera, in merito al rinnovo del cda dell'Ufficio d'Ambito, oggetto della prossima conferenza dei sindaci del prossimo 04 marzo 2014.


Vi terremo aggiornati.
Comitato per l'Acqua Bene Comune della Provincia di Varese

mercoledì 5 febbraio 2014

Nel Decreto “Destinazione Italia” un condono tombale sulle bonifiche dei siti inquinati


Il Governo Letta sta varando un regalo per gli autori dei peggiori disastri ambientali.
L'art. 4 del decreto "Destinazione Italia" ora in Parlamento è una sanatoria per chi ha inquinato, con tanto di finanziamenti pubblici per gli autori delle devastazioni dei territori.
Altro che "chi inquina paga".

A partire da domani giovedì 6 Febbraio il decreto sarà in discussione presso la Camera dei Deputati.
E' dunque urgente fare pressione su tutte le deputate e i deputati affinchè si adoperino per lo stralcio di tali norme.

Per questo proponiamo di scrivere alle/ai deputate/i e al Ministro dell'Ambiente A. Orlando a partire da domani giovedì 6 febbraio fino a venerdì 7 febbraio.

Questo il testo che si propone di sottoscrivere e inviare insieme alla cartolina pubblicata di seguito e in allegato:

Nel decreto “Destinazione Italia” sono previste delle norme a sostegno di chi ha causato i peggiori disastri ambientali del paese!
L'art. 4 arriva addirittura a finanziare gli autori dell'inquinamento. Inoltre ci si potrà limitare alla sola messa in sicurezza dei siti e non già alla vera bonifica. Infine si prevede un vero e proprio condono tombale, co-finanziato dagli italiani, per gli inquinatori poiché l'attuazione dell'accordo di programma “esclude per tali soggetti ogni altro obbligo di bonifica e riparazione ambientale e fa venir meno l'onere reale per tutti i fatti antecedenti all'accordo medesimo”.
Lo stesso Servizio Studi della Camera ha sollevato seri dubbi sui contenuti del Decreto che confliggerebbe con il principio comunitario “chi inquina paga”.

Chiediamo con forza a tutte le deputate e i deputati di adoperarsi per stralciare queste norme dal decreto che sono un vero e proprio schiaffo ai cittadini vittime di inquinamento. Un vero e proprio favore ai criminali e alle aziende senza scrupoli che hanno reso invivibili intere aree del paese.

Io sottoscritta/o.




lunedì 13 gennaio 2014

Per il diritto all'acqua, contro la tariffa-truffa dell'AEEG

Costituzionalizzazione del diritto all'acqua, piena attuazione dei referendum, un nuovo e legittimo sistema tariffario e nuove forme di finanziamento del servizio idrico

A oltre due anni e mezzo dalla vittoria referendaria del 12 e 13 giugno 2011 continua, in tutta Italia, la mobilitazione per la piena attuazione degli esiti referendari, a difesa dell'acqua e della democrazia.
Oggi, soprattutto con l'approfondimento della crisi economica e sociale, il tema del diritto all'accesso all'acqua torna ad essere di stringente attualità anche in Italia. L'applicazione dei referendum, oltre ad essere elemento sostanziale del rispetto della volontà popolare, è dunque un primo passo fondamentale nella direzione della piena realizzazione di tale diritto.
Per questo risulta decisivo avviare la discussione parlamentare e approvare la legge d'iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico" e contestualmente ridefinire un sistema di finanziamento del servizio idrico integrato che utilizzi, oltre alla leva tariffaria, anche la fiscalità generale e la finanza pubblica.
In tale contesto altro passaggio necessario è il ritiro della nuova tariffa del servizio idrico (Metodo Tariffario Transitorio) elaborata dall'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas perché in palese violazione dell'esito del II° referendum visto che si stanno facendo rientrare dalla finestra i profitti garantiti per i gestori. Su questo il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, insieme alla Federconsumatori, ha promosso un ricorso al TAR Lombardia in cui procedimento si apre proprio il 23 gennaio prossimo.
Il convegno, dunque, da una parte si pone l'obbiettivo di denunciare come il diritto all'acqua sia messo sotto attacco da diversi provvedimenti, a partire da un sistema tariffario illegittimo e da un sistema di finanziamento del servizio idrico non equo e insostenibile, e dall'altra di avviare un ragionamento sulla costituzionalizzazione di tale diritto


Il Comitato per l'Acqua Bene Comune dalla Provincia di Varese sarà presente al convegno e invita tutti i cittadini della Provincia di Varese a parteciparvi. Vi aspettiamo.

domenica 12 gennaio 2014

Fuori i profitti in bolletta

Pubblichiamo il comunicato stampa inviato ieri sulla questione della restituzione del capitale investito per i soli mesi Luglio - Dicembre 2012 come indicato dalla delibera della AEEG dello scorso Dicembre 2012.



Vi terremo aggiornati.

giovedì 2 gennaio 2014

L'Authority per l'energia e il gas persevera nella violazione dei referendum sull'acqua

Ciao a tutti.

Abbiamo appena inviato a tutti i Sindaci della Provincia di Varese la lettera che potete leggere di seguito dove critichiamo fortemente l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas in merito alla nuova delibera (ci verrebbe da dire ormai la consueta) di fine anno dove vengono elencate le regole per il calcolo delle tariffe del Servizio Idrico Integrato con il nuovo Metodo Tariffario Idrico.

Come in precedenza su questo blog, ci siamo rivolti ai Sindaci varesini perché in sede della prossima conferenza dei Sindaci, che l'Ufficio d'Ambito convocherà (?), sappiano di NO all'ennesima negazione della volontà popolare espressa nel Giugno 2011.




Buon anno a tutti

Comitato per l'Acqua Bene Comune della Provincia di Varese