lunedì 23 novembre 2015

Sull'affidamento ad Alfa S.r.l. del Servizio Idrico Integrato

Riprendiamo, dopo mesi di silenzio, a scrivere del nuovo gestore unico provinciale, Alfa S.r.l.

Lo scorso 10 giugno si è messa la firma ufficiale alla costituzione di Alfa S.r.l., gestore unico per i prossimi 20 anni del Servizio Idrico Integrato di tutta la Provincia di Varese. 95 comuni e la Provincia di Varese hanno infatti firmato l'atto notarile che dà vita alla società. 

95 comuni su 139 hanno quindi aderito e firmato per il gestore unico. Mancano all'appello importanti comuni come Varese e Saronno (che non ha ancora aderito), i 33 comuni (che con il capoluogo) prendono servizio da ASPEM S.p.a. vistasi riconoscere dal TAR della Lombardia le ragioni del ricorso contro l'adesione ad Alfa S.r.l. del capoluogo varesino, e una quindicina di comuni che non hanno nemmeno portato la discussione sull'adesione o meno all'interno dei propri consigli comunali.

Ultimo atto, la delibera di consiglio provinciale nr. 28 del 29 giugno 205 che, dopo la conferenza dei comuni del 24 giugno sancisce l'ufficialità legislativa all'affidamento del servizio, come potete leggere qui di seguito:


A questo punto Alfa S.r.l. è formalmente costituita e avrà modo di andare "a regime" entro e non oltre il 31 dicembre 2017.

Restano ancora forti dubbi sulla scelta di gestione intrapresa dalla scorsa giunta provinciale (verde leghista) e confermata dall'attuale (PD-SEL-NCD). Uno su tutti (e non ci stancheremo mai di ripeterlo) il fatto che si tratta di una S.r.l. e, seppur a totale capitale pubblico, seppur a totale partecipazione pubblica (con in divieto di cessione ai privati di quote gestionali, ancora per poco temiamo, grazie a questo Governo) Alfa S.r.l. resta un soggetto di diritto privato e quindi un soggetto che deve rispettare le regole del mercato, collidendo con l'esito referendario del giugno 2011 che ha espressamente sancito che la gestione dell'acqua deve essere pubblica e fuori da queste regole di profitto.

Dobbiamo inoltre segnalare altri due aspetti che si possono trovare nel testo della delibera e nello statuto di Alfa S.r.l..

Il primo riguarda la tariffa e il metodo con il quale si determina, per chiarezza, stabilito dalla AEEG  e recepito da ogni singolo Ente di Governo del Territorio (leggi ATO, leggi Ufficio d'Ambito) che lo utilizza per, appunto, formulare la tariffa per la gestione del SII, che deve essere poi confermata dalla AEEG stessa.

Metodo di calcolo che noi contestiamo, anche a livello nazionale, in quanto non rispetterebbe l'esito referendario espresso col secondo quesito in quanto vi sarebbe ancora contenuta la remunerazione del capitale investito sotto mentite spoglie.
Vi è inoltre una voce, confermata anche dal testo della delibera di cui sopra, che si legge "full cost recovery" ma che si legge come una miriade di voci inserite in tariffa per far alzare l'importo di quest'ultima a discapito dei cittadini. Infatti oltre al costo degli investimenti (che sarebbe l'unico costo di una gestione attraverso un Ente di diritto pubblico) con questo metodo vengono inseriti in tariffa anche i costi di gestione che inevitabilmente manterranno la tariffa ad un valore alto rispetto a quella che potrebbe applicare un comune o un consorzio di comuni in quanto questi costi di gestione sarebbero pari a zero.

Il secondo punto critico da noi sempre evidenziato è un basso quorum previsto all'interno dello statuto per quelle operazioni in capo all'assemblea dei soci che in seconda convocazione dell'assemblea, appunto, possono con i 2/3 dei soci rappresentanti il capitale sociale e i 2/3 dei soci PRESENTI IN ASSEMBLEA, porre modifiche sostanziali all'assetto societario in merito a FUSIONI, TRASFORMAZIONI O SCISSIONI societarie. Questa è quella che noi giudichiamo "una porta lasciata aperta" all'ingresso di soci privati, con buona pace di tutte le cose, anche condivisibili, scritte nero su bianco nello statuto di Alfa S.r.l..

Segnaliamo infine che Alfa S.r.l. è diventata "operativa" (parola decisamente azzardata) lo scorso 16 settembre 2015 con l'insediamento dei vertici.

Ora, termine il 31 dicembre 2017, gli attuali gestori dovranno conferire ad Alfa S.r.l. mezzi, personale e competenze per renderla realmente operativa.

Vi terremo aggiornati.









lunedì 22 giugno 2015

Gestore unico....o no?

Bentrovate/i.
Dopo una lunga pausa rieccoci a scrivere della gestione del servizio idrico nella nostra provincia. E riprendiamo da dove ci eravamo lasciati: la costituzione del nuovo gestore unico provinciale per il SII.

Abbiamo atteso per mesi che si venisse a sapere qualcosa di più su questo nuovo soggetto, soprattutto alla luce della sentenza del TAR della Lombardia che dando ragione ad ASPEM S.p.a., bocciava l'adesione al gestore unico da parte del comune di Varese e di altri comuni, serviti dalla S.p.a..

Soprattutto aspettavamo che venisse discussa la sospensiva prevista per il mese di maggio, che, se avesse accolto quanto richiesto da ASPEM S.p.a., avrebbe bloccato per molto tempo (almeno fino all'esito dell'eventuale ricorso in Consiglio di Stato da parte di Provincia di Varese, Ufficio d'Ambito e Conferenza dei Comuni) il processo di costituzione del gestore Alfa S.r.l..

Ma la discussione su tale sospensiva non è mai stata intavolata davanti al TAR della Lombardia in quanto ASPEM S.p.a. risulta aver ritirato tutto (misteriosamente.....) e quindi...via libera al nuovo gestore provinciale.....o almeno così doveva essere!

Infatti la firma davanti ad un notaio dell'atto costitutivo di Alfa S.r.l. c'è stata, ma come si può leggere dal sito della Provincia di Varese, solo 95 comuni su 139 (e la Provincia di Varese) hanno firmato tale atto.

A questo punto abbiamo mandato alla stampa il comunicato stampa che potete leggere di seguito:


Come potete leggere abbiamo sollevato delle semplici domande (oltre a ribadire le nostre convinzioni) che si potrebbe porre qualsiasi cittadino varesino alla lettura sulla stampa locale di questa notizia.

Di conseguenza il testo del comunicato è stato poi inviato alle Amministrazioni locali varesine e all'Ufficio d'Ambito della Provincia di Varese accompagnato da una mail con un testo dove entravamo un po' più nello specifico, come potete leggere di seguito:

"Con la presente il Comitato per l'Acqua Bene Comune della Provincia di Varese invia, in allegato, una lettera aperta in merito all'atto costitutivo di Alfa S.r.l..

Lettera che intende quindi chiedere spiegazioni anche su quanto reperibile sul sito stesso della Provincia a seguito delle firma di tale atto.

Siamo inoltre a chiedere quali gestori potranno continuare ad erogare il servizio idrico e quali no, dopo il processo di ricognizione dei gestori esistenti, che si dovrebbe essere concluso lo scorso 5 giugno 2015, ma che dell'esito di tale processo sul sito della Provincia non vi è traccia.

Processo conseguente alla sentenza TAR Lombardia sul ricorso Lurambiente S.p.a. vs Provincia di Varese e Conferenza dei Sindaci, oltre alla nuova legislazione nazionale 164/2014 (Sblocca Italia) nella quale con l'art. 7 si modificava il Testo Unico Ambientale 152/2006, proprio in ottica di subentro del gestore unico nei confronti dei gestori esistenti."

La sentenza di Lurambiente S.p.a., infatti stabiliva, oltre a bocciare la richiesta della società a proseguire con la gestione del servizio idrico per Saronno, Caronno Pertusella e altri 7 comuni su sponda comasca, anche la ricognizione degli attuali gestori esistenti e di quali di questi avrebbero dovuto conferire il ramo idrico in Alfa S.r.l. e quali avrebbero potuto proseguire, fino alla scadenza con i comuni soci, la gestione del SI.

Anche di questi dati non vi è notizia, nemmeno sul sito della Provincia di Varese e naturalmente, i Sindaci e l'Ufficio d'Ambito non hanno risposto alla nostra domanda!

Cercheremo, a questo punto di tenervi aggiornate/i. 

Comitato per l'Acqua Bene Comune della Provincia di Varese


domenica 22 febbraio 2015

...dalle parole ai fatti?

Il punto interrogativo è d'obbligo (nel titolo di questo post). Vi facciamo leggere infatti un articolo apparso sull'organo di stampa locale del PD saronnese "In Piazza".


Nell'articolo vengono recepiti due nostri ultimi scritti, uno a livello provinciale e uno a livello locale. A livello provinciale ci riferiamo alla sentenza ASPEM S.p.a. che ha annullato la delibera del comune di Varese alla forma gestionale dell'"in house" che avrà il costituendo (?) gestore unico provinciale Alfa S.r.l.. A livello locale ci riferiamo alla sentenza LURAMBIENTE S.p.a.  sul rigetto al propri ricorso da parte del TAR della Lombardia.

A livello provinciale quello che ci pare importante sottolineare oltre alle volontà espresse dal partito di maggioranza saronnese (e attualmente amministratore della Provincia di Varese) è il fatto che finalmente ci viene riconosciuto che oltre alla delibera del comune di Varese siano stati, è scritto nero su bianco, anche bocciati tutti gli atti amministrativi precedenti ("presupposti" si può leggere nel testo della sentenza TAR) alla delibera varesina e cioè tutti gli atti amministrativi che definivano la scelta della forma gestionale dell'"in house".

Allora perché anche nell'ultima conferenza dei Comuni del 10 febbraio 2015 si continua a sostenere che la sentenza ASPEM S.p.a., il "TAR non è entrato nel merito della scelta del modello gestionale......" (slide 18) e che gli atti amministrativi impugnati siano solo quelli relativi al 2014 (slides 22 - 23 - 24) e non quelli precedenti (e fondanti) alla delibera varesina?

In attesa che qualcuno a livello provinciale ci risponda speriamo che questo proclama da parte del Partito Democratico saronnese non rimanga tale e che il comune di Saronno voti una volta per tutti contro l'adesione al gestore unico provinciale (come lascia intendere l'articolo) e, a livello locale, metta finalmente "in regola" il servizio idrico conferendo il ramo idrico dalla Saronno Servizi S.p.a. in Lurambiente S.p.a. (considerato che ci sono i "margini di scelta") per incominciare a parlare della ri-pubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato come espresso dall'esito referendario del 2011.

Speriamo appunto che questo non sia solo un proclama elettorale....visto le imminenti elezioni amministrative che riguarderanno anche il comune di Saronno.

Vi terremo aggiornati.


sabato 14 febbraio 2015

Legge regionale: incostituzionale (per la seconda volta)?

Apprendiamo da fonte autorevole (a noi poco gradita) che la legge regionale della Lombardia 29/2014 è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri per incostituzionalità con le motivazioni che potete leggere di seguito:


Sostanzialmente il Consiglio dei Ministri impugna la legge lombarda perché andrebbe oltre alle competenze che lei stessa attribuisce a Province e Comune di Milano in merito anche, nel caso specifico, alla durata dell'affidamento della gestione del servizio idrico integrato al gestore unico (competenze alle Province e al Comune di Milano che sono confermate dallo Sblocca Italia con gli Enti di Governo del Territorio che corrispondono agli ATO provinciali per la nostra regione) e alla regolamentazione / tutela della concorrenza appartenente allo Stato e garantita dalla Costituzione.

La cosa buffa è che queste modifiche apportate nel testo della legge avevano anche il compito di adeguare la normativa regionale all'esito referendario del 2011 (in quanto il testo precedente faceva ancora riferimento all'art. 23-bis del Decreto Ronchi) e alla sentenza della Corte Costituzione 320/2011 emanata a seguito....di impugnativa del Governo Berlusconi.......inquietante il ripetersi della storia!

Vi terremo aggiornati in merito.


giovedì 5 febbraio 2015

Servizio saronnese perso! Anzi no....

Pubblichiamo il comunicato stampa inviato alla stampa locale in merito alla sentenza del TAR della Lombardia che rigetta il ricorso della società LURAMBIENTE S.p.a. nei confronti di Provincia di Varese, Conferenza dei Sindaci e Ufficio d'Ambito della Provincia di Varese.


Quello che il comitato del saronnese per l'Acqua Bene Comune sostiene è che le motivazioni con le quali il TAR della Lombardia bocci il ricorso possano essere motivo per la società ricorrente per mantenere il servizio, secondo convenzione con i comuni soci (tra i quali Saronno), fino al 2020.

Più precisamente in riferimento a quanto scritto nel comunicato, la porta lasciata aperta perché questa condizione possa essere mantenuta, sarebbe le modifiche apportate dallo Sblocca Italia al Testo Unico Ambiente, e in particolare, all'art. 172 comma 2 (citato espressamente dalla sentenza stessa) recita:

"Al fine di garantire il rispetto del principio di unicità della gestione all'interno dell'ambito territoriale ottimale, il gestore del servizio idrico integrato subentra, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, agli ulteriori soggetti operanti all'interno del medesimo ambito territoriale. Qualora detti soggetti gestiscano il servizio in base ad un affidamento assentito in conformità alla normativa pro tempore vigente e non dichiarato cessato ex lege, il gestore del servizio idrico integrato subentra alla data di scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto"

Lurambiente, a nostro parere, si individua proprio nel caso descritto nel secondo periodo del comma in quanto la convenzione con i soci non risulta scaduta e il gestore unico provinciale (Alfa S.r.l.) risulta non ancora costituito.

Come per il caso di ASPEM S.p.a. non tifiamo certo per una S.p.a. rispetto ad un'Azienda Speciale. In questo caso però il mantenimento del servizio di depurazione in casa a Lurambiente S.p.a., sarebbe una condizione fondamentale perchè l'Amministrazione saronnese adempiesse finalmente quanto votato a maggioranza in un consiglio comunale che porta ormai la data di Aprile 2012 dove una mozione presentata dal comitato locale in un consiglio comunale aperto convocato con le firme di 300 cittadini saronnesi, indirizzava il comune sui passi per esaudire l'esito referendario dell'anno prima:

- conferimento del ramo idrico dalla Saronno Servizi S.p.a. (captazione e distribuzione) in Lurambiente S.p.a. (depurazione):
- trasformazione di Lurambiente S.p.a. in Azienda Speciale consortile

Vi terremo aggiornati anche su questo fronte.




venerdì 23 gennaio 2015

Lettera aperta ai Sindaci della Provincia di Varese sulla Conferenza del 12 Gennaio 2015

Come prassi abbiamo inviato a tutti i Sindaci della Provincia di Varese il testo della lettera, che potete leggere qui di seguito, dove vengono riprese le nostre osservazioni sulla Conferenza dei Sindaci dello scorso 12 gennaio 2015.


Intanto sulla sospensiva a seguito del ricorso ASPEM S.p.a. nulla trapela (ne sul sito della Provincia ne tanto meno dalla stampa locale).

Vi terremo aggiornati.

sabato 17 gennaio 2015

Conferenza dei comuni - 12 gennaio 2015

Vorremmo parlare quest'oggi della conferenza dei comuni convocata nella giornata dello scorso lunedì 12 gennaio alla quale abbiamo presenziato.

La conferenza, almeno leggendo la convocazione, aveva un preciso ordine del giorno, ovvero, la conferma (quindi una deliberazione da parte della conferenza) della forma gestionale in house e della decadenza delle gestioni in essere (per quanto riguarda il servizio idrico) al momento del sub-entro del nuovo gestore unico provinciale. Così non è stato in quanto la conferenza è stata una semplice esposizione della situazione attuale dopo l'emanazione della sentenza del TAR della Lombardia che accoglieva il ricorso di ASPEM S.p.a. contro il comune di Varese.

Di seguito le slide proiettate durante la conferenza dei comuni.



Entrando nel merito, siamo a sottolineare alcuni aspetti poco chiari discussi in conferenza e non possiamo che partire da "Cosa è successo dalla sentenza del TAR" (slide 24), dove si può leggere la seguente affermazione:
"..l'annullamento della deliberazione del Consiglio Comunale di Varese nr. 55 del 28 novembre 2013, con cui il comune ha aderito ad Alfa e degli atti presupposti tra i quali, in particolare quelli che hanno individuato la forma di gestione del servizio idrico integrato nella Provincia di Varese e disposto la cessazione anticipata delle gestioni attualmente in essere, compresa quella in capo alla società ricorrente"

Quindi la sentenza annulla sia la deliberazione di adesione del comune di Varese, sia gli atti presupposti, cioè "gli atti di fondamento" sui quali la deliberazione di basa e cioè:

- La prima delibera del consiglio provinciale di Varese in merito alla forma gestionale "in house" datata 20/12/11;
- La prima delibera del consiglio d'amministrazione dell'Ufficio d'Ambito  che conferma tale forma gestionale datata 24/10/12;
- La prima delibera della conferenza dei comuni che esprime il proprio parere vincolante sulla riconferma della forma gestionale data 28/02/13;
- La determinazione del commissario straordinario che conferma la forma gestionale dell'"in house" datata 26/07/13;
- La delibera del consiglio d'Amministrazione dell'Ufficio d'Ambito che elabora una bozza dello statuto del gestore unico, datata 22/04/13;
- La delibera della conferenza dei comuni che esprime il proprio parere vincolante su tale bozza di statuto, datata 27/06/13;

Visto che questi sono gli "atti presupposti", contenuti nel testo della delibera di adesione ad Alfa S.r.l., annullata dal TAR della Lombardia, come si può scrivere nella slide successiva (slide 25) che "il TAR non è entrato nel merito della scelta del modello gestionale, nè della legittimità della pronuncia di decadenza delle gestioni esistenti"?

Il TAR è entrato così nel merito della sentenza che, difendendo gli interessi economici della società ricorrente, mette addirittura in guardia tutti i comuni che hanno aderito o aderiranno al nuovo gestore, su quello che potrebbe verificarsi in caso di un eventuale insolvenza del gestore, che "...potrebbe produrre conseguenze negative sia da un punto di vista finanziario che giuridico, direttamente in capo agli enti proprietari, ossia i Comuni e la Provincia..." Su questo aspetto vi aggiorneremo prossimamente.

Sulle motivazioni della sentenza, forse è meglio che leggiate quello che scrivevamo subito dopo l'emanazione della stessa....giusto per avere un quadro più completo di quello rappresentato dalla slide 26, per la quale ci risulta non essere stato dato alcuna risposta esaudiente in merito all'autonomia decisionale dei comuni.

Un'ultima cosa prima di chiudere: vi facciamo leggere quanto esposto in un'altra conferenza dei comuni, questa illustrativa, convocata in data 19 novembre 2014. Vi invitiamo a leggere dalla slide 37 al termine del documento.............alla data di oggi, visto che l'Ufficio d'Ambito non ha chiuso l'iter entro il 2014, quali di quei "rischi" si saranno presentati alle amministrazioni comunali, come paventato dalla conferenza stessa?

Vi terremo aggiornati.








venerdì 9 gennaio 2015

Lettera aperta ai Sindaci della Provincia di Varese

Pubblichiamo la lettera aperta inviata a tutti i Sindaci della Provincia di Varese sulla sentenza del TAR della Lombardia che accoglie il ricorso di ASPEM S.p.a. nei confronti del comune di Varese.


La lettera vuole portare le Amministrazioni alla riflessione sul modello gestionale che il nuovo gestore unico per la provincia di Varese dovrà adottare. "Dovrà" in quanto è convocata per lunedì 12 gennaio la conferenza dei Sindaci con all'ordine del giorno la ri-conferma della forma gestionale "in house" del nuovo gestore e la cessazione del servizio da parte degli attuali gestori al momento del subentro del nuovo gestore.

Vi terremo aggiornati.

A presto.

sabato 3 gennaio 2015

Sulla sentenza del TAR Lombardia ASPEM S.p.a.

Pubblichiamo quest'oggi il testo della sentenza del TAR Lombardia ASPEM S.p.a., scaricabile anche a questo link, ricorrente verso il Comune di Varese.


La sentenza riguarda il ricorso depositato il 27 dicembre 2013 da ASPEM S.p.a. contro il comune di Varese in merito  alla delibera di adesione al gestore unico provinciale (Alfa S.r.l.) e del proprio statuto. Non solo, ma il ricorso, crediamo, riguardi anche i 33 comuni che, con Varese, sono serviti da ASPEM S.p.a., ed in parte elencati nella delibera nr. 8 del 29 gennaio 2014 del consiglio d'amministrazione dell'Ufficio d'Ambito.

Nello specifico della sentenza, l'interesse di ASPEM S.p.a. ad impugnare tutti gli atti amministrativi in essa citati, pare legittimato da ragioni di natura organizzativa (cessazione anticipata dell'affidamento del servizio, conferimento del ramo idrico in Alfa S.r.l.), e concorrenziale (nuovo affidamento contrastante secondo quanto sostenuto "con il principio essenziale della concorrenza"). In sede di pubblica udienza, le opposizioni, hanno sottolineato l'obbligatorietà ad aderire al gestore unico provinciale citando la Legge Regionale nr. 26 del 2003 (all'art. 49), e il Testo Unico Ambientale (art. 147 modificato recentemente dall'art. 7 dello Sblocca Italia), ma questa tesi sembra essere smontata in fase dibattimentale, sostenendo che il parere vincolante degli Enti locali, possa contenere delle determinazioni anche difformi rispetto a quelle formulate dall'Ufficio d'Ambito. Si sostiene, in parole povere, che in fase di conferenza dei Comuni, gli Enti locali debbano seguire quanto proposto dall'Ufficio d'Ambito ma in sede deliberativa (consiglio comunale) le decisioni possano anche differenziarsi rispetto a quanto stabilito dall'Ufficio d'Ambito......

Crediamo che questa sia una prima importante sottolineatura sulle procedure, dettate dall'Ufficio d'Ambito, che hanno portato all'adesione ad Alfa S.r.l. da una parte numerosa dei 109 comuni varesini che ad oggi risultano aver aderito, come Varese, alla nuova società, prima del Piano d'Ambito, votando all'interno del proprio consiglio comunale la delibera "tipo" scritta ad hoc da parte dell'Ufficio d'Ambito.

Scarica il verbale della conferenza dei Sindaci del 27 Giugno 2013
Scarica la lettera ai comuni del Presidente della Conferenza dei Sindaci
Scarica la lettera accompagnatoria alla delibera tipo e allo statuto di ALfa S.r.l.
Scarica lo schema delibera per consigli comunali
Scarica lo statuto definitivo per comuni

La seconda parte della sentenza, evidenzia ancor maggiormente il vizio di procedura che ha provato a portare a costituire il gestore unico provinciale. Varese, secondo la sentenza, ha aderito al gestore unico senza un Piano d'Ambito sul quale basare la propria adesione. Come Varese, ci sono altri comuni che hanno deliberato nello stesso modo e con le stesse tempistiche, ovvero prima dell'adozione definitiva del Piano d'Ambito, nella sua completezza, avuta solo il 15 aprile 2014.

Il TAR scrive chiaramente che ".....Varese, deve rideterminarsi in merito alla scelta della forma gestionale del servizio idrico, prendendo a presupposto gli elementi che emergono dal Piano d'Ambito, in precedenza ignorati del tutto o parzialmente". Ovvero Varese vistasi annullare la propria delibera di adesione ad Alfa S.r.l., deve votare nuovamente in sede di consiglio comunale, una nuova delibera scritta alla luce dell'adozione del Piano d'Ambito.


La sentenza difende principalmente gli interessi economici di una S.p.a.. Giusta o sbagliata che sia, la sentenza ovviamente andrà rispettata. Che questa sentenza sia però il risultato di una evidente impreparazione sul tema in qualsiasi sede dibattimentale e/o deliberativa è un dato di fatto. Ogni irregolarità rilevata da essa riporta ad atti amministrativi (Legge Regionale, Testo Unico Ambientale, Testo Unico Enti Locali) che ormai, crediamo (o credevamo), debbano essere conosciuti più che approfonditamente da parte di tutti gli attori chiamati in causa, in primis da parte degli Enti locali. Evidentemente non è così!

Se anche altri comuni, come Varese, hanno aderito anticipatamente alla data del 15 aprile 2014, indipendentemente, chiamati in causa o meno, da questa sentenza, non credono che comunque possano essere oggetto di  altre controversie giudiziarie per gli stessi motivi sollevati dalla sentenza di cui sopra?

Un merito però secondo noi la sentenza ce l'ha sicuramente, anzi due:

1) con le motivazioni adottate perché gli Enti locali possano in fase deliberativa decidere diversamente da quanto proposto dall'Ufficio d'Ambito, la sentenza potrebbe creare un precedente, che se adottato da altre Amministrazioni che non hanno ancora aderito ad Alfa S.r.l., potrebbero consentire loro di non aderire al gestore unico, proseguendo con gli attuali gestori, bocciando la delibera "tipo" nei prossimi consigli comunali;

2) la sentenza dovrebbe far riflette gli attuali Amministratori locali che con le proprie motivazioni essa potrebbe inficiare ogni proposta da parte dell'Ufficio d'Ambito e quindi portare alle Amministrazioni al ragionamento se proseguire o meno sulla strada del gestore unico provinciale e non, di contro, cercare di proseguire la gestione del servizio idrico integrato sul proprio territorio (o limitrofi) cercando di, anche al livello organizzativo di Ambito territoriale provinciale, sollevare la questione in sede di:

- rispettivi consigli comunali;
- ANCI regionale;
- Regione Lombardia

PERCHE' IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO VENGA GESTITO SU BACINI IDROGRAFICI (O SOTTOBACINI IDROGRAFICI) DI COMPETENZA DEL TERRITORIO AMMINISTRATO DA OGNI SINGOLO COMUNE (O CONSORZIO DI COMUNI) POTENDO RIMETTERE ANCHE IN DISCUSSIONE LA FORMA GESTIONALE FIN QUI ADOTTATA, PER MANTENERE TALE SERVIZIO IL PIU' POSSIBILE VICINO (E QUINDI CONTROLLABILE) AL TERRITORIO STESSO E AI PROPRI CITTADINI VISTO E CONSIDERATO CHE LA SENTENZA ENUNCIA CHIARAMENTE CHE:

"...determina l'accoglimento del ricorso e l'annullamento della deliberazione del Consiglio comunale di Varese n. 55 del 28 Novembre 2013 e degli atti presupposti tra i quali, in particolare, quelli che hanno individuato la forma di gestione del servizio idrico integrato nella Provincia di Varese e disposto la cessazione anticipata delle gestioni attualmente in essere, compresa quella in caso alla società ricorrente."

TALE FORMA GESTIONALE, LO RIPETIAMO ANCORA UNA VOLTA, NON PUO' CHE ESSERE QUELLA DELL'AZIENDA SPECIALE (O AZIENDA SPECIALE CONSORTILE) REGOLAMENTATA DALL'ART. 114 DEL D.lgs. nr. 267 del 18 agosto 2000.

Vi terremo ancora aggiornati sull'evolversi della situazione.
Ricordiamo che la discussione sulla sospensiva richiesta da ASPEM S.p.a. nei confronti di ogni atto pubblico dai soggetti interessati dal ricorso è fissata per la data del 15 gennaio 2015.

A presto.