Si perché il gestore privato del capoluogo, per la seconda volta (la prima fu a fine 2013) si vede riconosciuto dal TAR della Lombardia il proprio diritto nel proseguo della gestione dell'acqua, a scapito del neo-gestore Alfa S.r.l..
Le motivazioni sembrano indicare una gran confusione fatta al momento della deliberazione di tutti quegli atti emanati in merito alla scelta (o meglio alla riconferma, dopo la prima sentenza) della forma gestionale "in house" adottata per la nuova società, alla delibera da parte della provincia di Varese dell'affidamento del servizio ad Alfa S.r.l. e al contratto di servizio tra Ufficio d'Ambito e Alfa S.r.l.. (così come modificato da una delle ultime conferenze dei comuni del 2015).
Nella sostanza, questa sentenza, ANNULLA ALFA S.r.l. (per il momento, gli Enti chiamati in causa, presenteranno sicuramente ricorso al Consiglio di Stato)
Vi è poi un aspetto più preoccupante per tutti noi cittadini. Nella sentenza si sostiene che gli atti deliberati non sostengano la possibilità economica, da parte dei comuni soci, di partecipare alla società e comunque non ci sarebbe un documento che giustifichi il perché si sia scelta la forma gestionale dell'"in house" rispetto a quanto può offrire il mercato!
E' sicuramente una sentenza "sbilanciata" a favore degli interessi del privato, ma non possiamo esimerci da constare che l'intero procedimento ha avuto inizio e conclusione (dal dicembre 2011 al giugno 2015) con una Provincia a marchio "centro destra" (prima) e "centro sinistra" (poi).
Quindi le responsabilità devono, quanto meno, essere divise tra questi due schieramenti politici, che oltre ad aver generato questa situazione a livello locale, sono stati anche fautori di provvedimenti legislativi superiori (legge regionale 21/2010, Sblocca Italia) che puntano a niente altro che all'aggregazione di gestioni per facilitare l'ingresso da parte di soggetti privati.
Sono provvedimenti che spostano, come più volte detto, il controllo e la partecipazione da parte di noi cittadini a un livello sempre più distante.
Abbiamo quindi rivendicato le nostre convinzioni con un comunicato stampa dove ribadiamo che una gestione ottimale (e soprattutto rispettando veramente l'esito referendario) dell'acqua deve passare attraverso una Azienda Speciale (o consortile) che gestisca il servizio su una scala territoriale sicuramente inferiore all'intero territorio della Provincia di Varese (per esempio lungo i sottobacini idrici, fiumi, torrenti, laghi).
Come scriviamo nel comunicato, in attesa che a breve si dipani la matassa legale nella quale sembra ingarbugliata Alfa S.r.l., vi aggiorniamo sul fatto che "sembra" che la gestione del servizio idrico sia stata stralciata dal testo unico sui servizi pubblici locali predisposto dalla Ministra Madia e in arrivo entro la fine del 2016 (il testo sanciva il divieto per un'Azienda Speciale di gestire il servizio idrico).
Questo grazie ad una forte mobilitazione a livello nazionale (con iniziative dei comitati locali) del Forum per l'Acqua Pubblica e con un aiuto (una volta tanto) dei media.
Vi terremo come sempre aggiornati su questa vicenda.