giovedì 31 gennaio 2019

La legge di tutti, una legge per tutti!

Tra qualche giorno "dovrebbe" andare in votazione alla Camera la legge di iniziativa popolare con la quale tutte/i abbiamo vinto il referendum del Giugno 2011.

Una legge scritta da cittadine e cittadini, sulla quale sono state raccolte più di 400.000 firme in tutta Italia, depositata per due legislature in Parlamento in attesa che iniziasse la discussione. 

Il percorso di questa legge non è stato affatto semplice in questi ultimi 12 anni!

Dopo il 2007 è stata una prima volta ritirata (pena il cestinamento a seguito di doppia legislatura passata in un cassetto), ripresentata da un gruppo interparlamentare nel 2013 e, in questa legislatura presentata una terza volta dal M5S.

 Ora, grazie al voto di decretazione d'urgenza dello scorso Ottobre 2018, ci "dovremmo" essere, pur con enorme ritardo rispetto ai tempi dettati (un mese e mezzo) dalla data della decretazione.

Il testo della legge, per semplificarne i contenuti e quindi gli effetti che porterebbe se fosse approvata così come scritta, metterebbe la gestione dell'acqua fuori da ogni logica di profitto (per pochi) e la ricollocherebbe in mano agli Enti pubblici, quali i comuni, anche consorziati, (per tutti).

Quegli Enti che vengono definiti "di prossimità" per tutte/i le/i cittadine/i, non solo perchè più vicini a loro territorialmente ma anche (e sopratuttutto) perchè più facilmente controllabili da questi/e ultimi/e.

Una gestione veramente pubblica.

Senza utili / dividendi da spartirsi tra soci (anche pubblici) a fine anno, ma soldi eventualmente in avanzo che dovranno essere per forza di legge re-investiti nel servizio dato a tutte/i. A maggiore garanzia di un mantenimento degli investimenti da adottare per manutenere (e sicuramente migliorare) la rete idrica, che attualmente, risulta essere ancora un colabrodo, nonostante tutti i proclami fatti dagli attuali gestori che insistono che nulla cambi perchè grazie alla tariffa applicata negli ultimi anni, finalmente i risultati si incominciano a vedere, proprio negli investimenti fatti..........

Già.....la tariffa....questa sconosciuta (è proprio il caso di dirlo)!

Dettata dall'Autorità Nazionale, che dal 2011 ha ricevuto la delega (governo Berlusconi) per determinarla, elaborandone il metodo di calcolo (Luglio 2012 - governo Monti), la tariffa viene applicata agli utenti di ogni territorio ove opera un gestore (a seconda di come questo risulta organizzato per la gestione, ma comunque mai inferiore ai confini provinciali).

Peccato che questa Autorità Nazionale, altro non fa che gli interessi dei gestori, a spese nostre.

Con il metodo di calcolo, che dal primo momento abbiamo fortemente combattuto, perchè contiene sotto mentite spoglie quello che il referendum aveva abrogato con il secondo quesito, ovvero la remunerazione del capitale investito, l'Autorità inserisce in tariffa (applicando il principio "Tutti i costi in bolletta") una serie di voci che, se calcolata da un Ente pubblico, non esisterebbero, come:

- la quota per il funzionamento dell'Ambito territoriale dove opera il gestore,
- la quota per l'eventuale insolvenza del gestore,
- la quota per il funzionamento dell'Autorità nazionale (questa è veramente scandalosa...)
- il fondo per garantire l'erogazione agli utenti morosi

Tutte voci che sparirebbero se la delega al servizio idrico tornasse in capo al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare come stiamo chiedendo.

Questi sono solo alcuni motivi per i quali ci auguriamo che la nostra legge sull'acqua venga votata così come scritta, in Aula.

Perchè riportandone la gestione in mano pubblica:

- sarebbe più a portata di mano dei cittadini e delle cittadine che avranno più mezzi a loro disposizione per dire la loro all'interno di momenti "aperti al pubblico" come commissioni o consigli comunali e non come consigli d'amministrazione di società "a porte chiuse";

- l'organizzazione territoriale potrà essere realizzata anche attorno a bacini (o sottobacini) idrici, più piccoli (e anche questi più controllabili) rispetto ai confini (minimi) provinciali attuali;

- l'erogazione del servizio sarebbe più democratico per tutti perchè verrebbe garantito il quantitativo minimo di 50 litri per persona di ogni singolo nucleo famigliare come stabilito dall'ONU,(e non come prevede l'Autorità per fattura da corrispondere al gestore);

- la tariffa sarebbe più democratica per tutti (e sicuramente più bassa) perchè portando i costi di gestione sotto la fiscalità generale, questa risponde al principio, sancito nella nostra Carta Costituzionale, della progressività contributiva. Più hai più paghi, meno hai meno paghi!

Una legge di tutti, una legge per tutti!

Perchè si scrive Acqua, ma si legge Democrazia!




lunedì 19 marzo 2018

STOP ARERA!!!

Con l'avvicinarsi della giornata mondiale dell'acqua (il prossimo 22 marzo) torniamo a parlare del metodo tariffario idrico applicato alle nostre bollette, con un primo raffronto di quelle dei comuni ove è operativa Alfa S.r.l., quello che dovrebbe diventare il gestore unico del Servizio Idrico Integrato della nostra provincia.

Avevamo già parlato, tempo fa, delle tariffe applicate in bolletta dal gestore e già allora sottolineavamo come fosse serio il pericolo dell'incremento delle stesse.

Possiamo fare un confronto tra le tariffe applicate secondo il metodo in vigore allora e il nuovo metodo con il quale vengono calcolate le attuali tariffe così come recita il gestore unico, in bolletta e sul proprio sito:

"Si comunica che, il Consiglio di Amministrazione dell’Ufficio d’Ambito, con deliberazione n. 39 del 31.07.2017 ed il Consiglio Provinciale della Provincia di Varese, con deliberazione n. 42 del 25.09.2017, hanno approvato un incremento tariffario per l’anno 2017 (rappresentato dal valore del moltiplicatore theta pari a 1,134) da applicarsi alle precedenti tariffe in vigore al 31/12/2015.


Le quote di tariffa sono applicate in conformità all’Art. 9.1, lett. b, della Deliberazione dell’AEEGSI del 28 dicembre 2015 n. 664/2015/R/IDR "Approvazione del metodo tariffario idrico per il secondo periodo regolatorio MTI – 2", in attesa dell’approvazione definitiva da parte dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e Sistema Idrico."

Bene....vediamo gli effetti di questa deliberazione:


      

Come potete leggere, scorrendo il pdf in visione, per alcuni comuni si tratta di un deciso aumento al mc!



Senza ovviamente togliere alcuna responsabilità agli amministratori locali che nulla hanno fatto per tentare di opporsi a queste direttive calate dall'alto, denunciamo oggi più che mai la responsabilità dell'aumento delle nostre bollette in capo a questa autorità nazionale e del suo "tutti i costi in bolletta" a scapito delle nostre tasche.

Ecco perchè a livello di Forum nazionale abbiamo lanciato la campagna "STOP ARERA", per chiedere che la delega ricevuta nel luglio 2011 (governo Berlusconi) e firmata un anno dopo (governo Monti) torni in capo al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Mare.

Ecco perchè abbiamo tentato di contrastare in tutti i modi quest'autorità e il proprio metodo di calcolo tariffario, perchè resta nostra convinzione, in esso si re-introduca quello che con il referendum 2011, 27 milioni di italiani hanno cancellato con il loro voto popolare, ovvero la remunerazione del capitale investito da parte dei gestori.

Purtroppo prima il TAR della Lombardia e poi il Consiglio di Stato ci hanno dato contro....con una "sentenza un po' originale"!


Ti aspettiamo a Roma il prossimo 24 marzo per l'arrivo della Carovana dell'Acqua.


 

sabato 17 febbraio 2018

Sul consiglio comunale aperto del 20 Febbraio

Pubblichiamo l'odierno comunicato stampa del Comitato del Saronnese per l'Acqua Bene Comune e Circolo Legambiente Ambiente Saronno Onlus in risposta alla convocazione del consiglio comunale aperto del prossimo 20 febbraio per il quale il sindaco Fagioli dice che "non sapeva dell'ulteriore raccolta firme promossa dai Re Mogi"...in fondo, in allegato, tutta la rassegna stampa sulla questione....giudicate voi se il sindaco poteva non sapere....

                    

"quelli delle solite facce politiche conosciute"

venerdì 9 febbraio 2018

400 Firme in 2 settimane!

Pubblichiamo l'odierno comunicato stampa che il Comitato del Saronnese per l'Acqua Bene Comune e il Circolo Legambiente Ambiente Saronno Onlus sulla consegna delle firme per richiedere un consiglio comunale aperto in merito alla bonifica dell'area ex-Cantoni.


La raccolta firme con l'esposizione della mostra proseguirà questo e il prossimo weekend per raccogliere altre firme a sostegno della partecipazione che porteremo in consiglio comunale il prossimo 20 febbraio.

domenica 21 gennaio 2018

Area ex-Cantoni: a che punto siamo con la bonifica?

Riceviamo e pubblichiamo, da parte del Comitato del Saronnese per l'Acqua Bene Comune e da Circolo Legambiante - Ambiente Saronno onlus, la mostra sulla questione della bonifica dell'area Ex-Cantoni, che ha iniziato il suo itinerario lo scorso venerdì 19 Gennaio presso la Cassina Ferrara di Saronno e che sarà itinerante sul territorio saronnese per i prossimi week end con lo scopo di raccogliere le firme cittadine (ce ne voglio minimo 300) per richiedere un consiglio comunale aperto sul tema.