Abbiamo presenziato alla conferenza dei Sindaci dello scorso 27 giugno 2013, dove all'ordine del giorno vi era l'approvazione della bozza dello statuto della nuova società che gestirà il servizio idrico integrato in tutta la Provincia di Varese......o no?
Il dubbio nasce non da un nostro ambito desiderio, ma proprio dallo statuto della società Alfa S.r.l. (abbiamo appreso dalle slide illustrate dalla dott.ssa Arioli che il nome della società non è stato ancora deciso), in quanto (comma 4 art. 6) si lascia mano libera ai comuni che decidessero di non entrare a far parte, con la propria quota di capitale sociale, nella società.
La dott.ssa Arioli, risponde però ad un Amministratore presente alla conferenza, dicendo chiaramente che nessun comune potrà gestire il servizio idrico integrato "in economia", confermando quanto prescrive la legge regionale attuale (26/2003 e s.m.i. 21/2010) che individua un unico soggetto gestore per ogni ATO (comma 1 art. 48).
Questa ambiguità cercheremo di capirla meglio nei prossimi giorni. Ci permettiamo di azzardare che la "temporaneità" della non adesione al gestore unico provinciale sia solo un escamotage per lasciare più tempo al comune di Varese (che ancora una volta ha votato a favore dello statuto, nonostante il suo gestore attuale del SII abbia fatto ricorso contro l'ufficio d'ambito) di sbrigare la complicata (impossibile, ndr) partecipazione a quote di capitale della nuova società, in quanto ASPEM S.p.a. è fortemente partecipata dal A2A S.p.a., e quindi impossibilitata appunto a farne parte in quanto una prerogativa per entrare in una gestione "in house" è quella di essere soci totalmente pubblici.
Riteniamo infine che nello statuto vi sia una volontà a tener comunque aperta la porta ai privati. Nonostante il divieto espresso alla partecipazione degli stessi alle quote di capitale, si lascia un bassissimo quorum in seconda convocazione dell'assemblea dei soci, per modificare lo statuto o trasformare la società!
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